Fuori una motosega violenta
un pino in lenta morte certa.
Dentro volti di plastica discutono
di bambini che in mare muoiono
ne parlano come di economia
numeri, soldi,governano quest'agonia.
Stupri,omicidi,vite incendiate
sembrano solo monotonie narrate
non solcano più il cuore
non le respiriamo più con orrore.
Nulla è più drammatico
tutto è sempre più apatico.
16 ottobre 2010
martedì 31 maggio 2016
giovedì 19 maggio 2016
IL RADICALE (dedicata a Marco Pannella).
Non ti ho mai votato
ma da giovane sempre mi hai affascinato
ho invidiato la tua testardaggine
arsenicato dalla tua sfacciataggine.
Hai volato sempre sul pezzo
dei tuoi sogni hai pagato prezzo
il tuo assuefatto vezzo
da tempo con piacere accarezzo.
Caro compagno di un tempo radicale
il tuo lascito rimarrà tra noi commensale
sicuro astio nel mondo clericale
ma mai sembrerà un rivendicare banale.
venerdì 13 maggio 2016
25 Aprile martiri Ferrovieri
Discorso commemorativo martiri
Ferrovieri 21 aprile 2016
Era sabato
il 21 aprile del 1945 quando il capoluogo emiliano fu la prima grande città del
nord ad avere la soddisfazione di essere liberata dai partigiani italiani.
Parte attiva
di questa liberazione furono anche i ferrovieri iscritti allo S.F.I. attivi in
tutta Italia.
SFI già
costituito nel 1907 ma che rinasce con forza e vigore nel 1925 dopo che i
ferrovieri uscivano da un ventennio durissimo, nel 1923 erano stati aboliti i
vincoli sull’orario di lavoro e decurtati i salari, riduzione degli organici
con 47.000 licenziamenti politici.
Si metteva a
repentaglio la propria vita per l’appartenenza al sindacato, un sindacato intriso
d’ideali e speranza, e questo oggi molti
rappresentanti dei lavoratori dovrebbero ricordarselo, poiché sapere da dove
veniamo ci aiuta a prendere decisioni nel rispetto di chi si è immolato per
questo diritto.
Ferrovieri
attivi in tutta Italia come a Roma dal 1920 al 1940 in particolare il 1921 dove
si tenne il terzo congresso dei fasci di combattimento, i ferrovieri romani
furono protagonisti di pagine note di RESISTENZA POPOLARE AL REGIME,
innescarono dei blocchi all’ingresso della stazione di Roma termini con
svariate forme di sabotaggio.
Un nome per
tutti i ferrovieri romani: il socialista Alessandro Sideri che per primo nello
scalo di Roma Tiburtina reclutava partigiani per attività clandestine di
sabotaggio.
Nel marzo
del 1944 un macchinista fece deragliare un treno per bloccare il nodo della
Tuscolana; questo gruppo di ferrovieri socialisti operò alle dirette dipendenze
del comando “brigate Matteotti” con la guida geniale e animosa del compianto
presidente Sandro Pertini.
Ancora
azioni di rilievo della squadra di Roma ostiense che fece saltare tre vagoni di
esplosivi tedeschi, la squadra di Roma tiburtina, una delle più attive,
nonostante la sorveglianza delle sentinelle tedesche, riuscirono a liberare 350
deportati dal meridione, stipati in carri bestiame, diretti ai campi di
concentramento.
Ricordiamo
Roberto Luzzitelli medaglia d’argento che dopo aver tolto nella notte, le mine
poste dai tedeschi al ponte del km 10 sulla Roma Viterbo cadeva in un’imboscata.
Tutti i
ferrovieri a chiusura delle battaglie si riconoscevano come compagni di trincea
e nelle prime aperte riunioni in città liberate era come un ritrovarsi tra visi
noti e amati; perché una GRANDE FAMIGLIA
era veramente nata, dalla fame e dalla lotta per la libertà.
La patria e
i valori su cui essa poggia con tutte le istituzioni era tornata a essere qualcosa
per cui ci si abbracciava piangendo.
Valori
fondanti che oggi purtroppo per mezzo di un revisionismo becero, povero di
contenuti e cultura, proposto da certi personaggi improponibili ma presenti nei
mezzi di comunicazione, tendono a essere offuscati.
Revisionisti
che tendono a svuotare anche le istituzioni di valori forgiati con il sangue
della resistenza, cosi che le
istituzioni non abbiano più la grande spinta di un tempo, non siano più viste
come ancoraggi di questa società, ma addirittura come ostili alle genti.
Società che
purtroppo per la sgretolante perdita di questi valori ha oramai lasciato la
sponda di un fiume, ma sta navigando in balia di correnti pericolose che la
spingono di nuovo verso razzismo,
fascismo e nazismo, insomma abbiamo alle porte di un’ Europa troppo economica e
poca umana una pelle di un vecchio serpente vestita di nuovo.
Come
all’epoca molti padroni si affrettarono a togliersi la camicia nera per
mantenere i loro privilegi, oggi un revisionismo misero cerca di farci passare
come obsoleti e fuori tempo, valori e ideali lasciateci in custodia da chi ha
lottato con sprezzo del pericolo mettendo a repentaglio tutto.
Noi abbiamo
il dovere di affermare con forza che gli ideali della resistenza vadano oltre
ogni contesto storico, la libertà e la giustizia, la democrazia, non hanno mai
avuto e non avranno mai un CONFINE storico.
Impegniamoci
noi ferrovieri di oggi, a tenere viva la capacità d’indignazione contro ogni
forma di sopruso, razzismo, e nuovo nazifascismo , tenendo vivo l’insegnamento
lasciatoci in custodia come tesoro culturale dai nostri padri, che nonostante i
fascisti e nazisti tentarono con ogni mezzo di farli tornare a lavorare
piazzando anche mitragliatrici davanti alle officine continuarono a lottare con
scioperi e sabotaggi.
Ultimo
episodio da ricordare fu quello di Milano, dove nel giugno del 44 ci furono
deportazioni, per impedirle i partigiani ferrovieri colpirono punti strategici
come le officine riparazioni locomotive, dove si aggiustavano mezzi destinati
alla Germania occupante.
Officine
sorvegliatissime dalla Wermacht e dalle S.S.
Oggi Noi a settantuno anni di distanza con questa
commemorazione facciamo un atto dovuto e importante nel tenere vivo il ricordo
di quanti sacrificarono la loro vita per ciò che oggi abbiamo ancora e dobbiamo
continuare a difendere; ma il monito è e deve essere di lottare con COSCIENZA e
DIGINITA’ perché i nostri martiri ci hanno insegnato che questi sono due cardini
della vita che non vengono meno neanche difronte alla morte.
giovedì 12 maggio 2016
Per il Compagno Sergio
La coerenza ti fa marciare con i Compagni
la coerenza ti fa abbandonare falsi Compagni
la coerenza ti fa odiare uomini dai futili guadagni.
Ma tu impervio alla testa del corteo
guidi con il megafono tutto l'Ateneo
agli Studenti è riuscito il miracolo,uniti con gli operai
per i Padroni ora son grossi guai.
Le sirene già fanno vibrare
i cuori di giovani che non trovano da lavorare
di certo hanno solo il tuo parlare
per un mondo da rivoluzionare.
Vedono tutti in te l'Uomo che la testa mai chinerà
vivono in te una speranza verso l'onestà
in una società stanca e senza volontà.
Dire Fare Lottare Sergio lo fa da sempre con acuità.
la coerenza ti fa abbandonare falsi Compagni
la coerenza ti fa odiare uomini dai futili guadagni.
Ma tu impervio alla testa del corteo
guidi con il megafono tutto l'Ateneo
agli Studenti è riuscito il miracolo,uniti con gli operai
per i Padroni ora son grossi guai.
Le sirene già fanno vibrare
i cuori di giovani che non trovano da lavorare
di certo hanno solo il tuo parlare
per un mondo da rivoluzionare.
Vedono tutti in te l'Uomo che la testa mai chinerà
vivono in te una speranza verso l'onestà
in una società stanca e senza volontà.
Dire Fare Lottare Sergio lo fa da sempre con acuità.
domenica 1 maggio 2016
Oggi 1 maggio 2016
Da fastidio...
da fastidio l'accoglienza
da fastidio la conoscenza
da fastidio la coerenza
da fastidio la beneficenza.
Ci vorrebbero...
ci vorrebbero oppressi
ci vorrebbero depressi
ci vorrebbero incompresi
ci vorrebbero arresi.
Ci troveranno...
ci troveranno arditi
ci troveranno fioriti
ci troveranno adorati
ci troveranno UNITI.
da fastidio l'accoglienza
da fastidio la conoscenza
da fastidio la coerenza
da fastidio la beneficenza.
Ci vorrebbero...
ci vorrebbero oppressi
ci vorrebbero depressi
ci vorrebbero incompresi
ci vorrebbero arresi.
Ci troveranno...
ci troveranno arditi
ci troveranno fioriti
ci troveranno adorati
ci troveranno UNITI.
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